In Estremo Stupore

 
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presentazione di retrocopertina:


L´esperienza di Roberto Cogo si muove costantemente tra racconto e illuminazione: tra un´immagine scheggiata, puntiforme, balenante e un´immagine invece distesa, panoramica. Così che In estremo stupore è, insieme, una raccolta di brani, oltre che di sezioni, in autonomia, eppure un "libro" appunto compatto e coerente, in continuità e contiguità di singole parti risolte in un insieme. Il rispecchiamento del reale e la riflessione sul reale si mescolano e si fondono in qualcosa che può far pensare al flusso di coscienza; con le sue contrazioni, con le sue linearità e con le sue istantaneità. Un flusso di coscienza in cui la coscienza, cioè la parte vigile e pilotante, ha almeno la stessa portata di quella inconscia, sul passo incalzante di un continuum ritmico¬sintattico, attraverso il quale, proprio nel suo andamento intermittente, si distende il flusso dell´esistenza. In una prova di sorprendente equilibrio tra elementi della tradizione e sperimentazioni linguistiche e metriche della contemporaneità, le ascendenze colte della poesia di Cogo trovano compimento nel progetto messo in campo di sposarle a tecniche dell´innovazione. E la coniugazione delle parti resta come sospesa in una sorta di folgorazione (per l´autore prima ancora che per il lettore) che è l´ "estremo stupore" ricapitolato dal titolo, di fronte al senso dello scorrere e del dissolversi di oggetti e sentimenti dentro quella vita che è in concreto l´incrostatura delle cose che ci avvolgono (abitudini, convenzioni, anni e mestieri) nel cui intrico si fa rara e difficile ogni via all´autentico, ma dove tuttavia si produce la dinamica vitale che ci spinge, stupiti, a cercare e scoprire.

Paolo Ruffilli




versi introduttivi della lirica Nome della cosa


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stiamo tra alberi, nuvole
mari inattesi improvvise stelle

nudi

nel luogo neutro che ci rimanda
nuovamente a capo

tra i morti e i sepolti
concetti/l´illusione di procedere
sempre oltre il limite

la divisione
che in fondo ci significa e abita,
in enorme offesa/

mole di pietra e fango, sotto
cieli di marmo/l´autunno




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